Essere cantautore o fare pop? Nel gioco dei ruoli è raro coniugare queste attitudini senza suscitare polemica. Ma Bimbo nasce dal conflitto e vive sui conflitti. Se ne prende atto ripercorrendo la biografia di Simone Soldani (Livorno, 1976) – la mente che ha partorito questa creatura musicale: Bimbo è stato al Festival di Cannes con la colonna sonora di B.B. e il cormorano ma prima ha calcato per anni i palchi dei centri sociali; Bimbo oggi lancia ufficialmente il suo ‘opacopop’ ma una volta era punk-hardcore coi suoi Negative Pole; Bimbo covava in un gruppo ma è nato solitario in una cameretta ed ora è un progetto aperto al contributo di musicisti dal background più disparato (vedi la costante e immancabile collaborazione di Valerio Fantozzi, ex Snaporaz). Il percorso di Bimbo insomma è un montaggio di immagini di repertorio frenetiche che rende inutile la risposta alla questione di partenza. Se tra pop e cantautorato un conflitto c’è, Bimbo è una delle sue rappresentazioni.

Cos’è l’opacopop? La rielaborazione di un suono dimenticato e snobbato che ha percorso l’Italia nell’epoca del passaggio dalle grandi speranze all’inizio dello sfacelo… Bimbo, con un orecchio formatosi sulla musica indipendente anglofona, ha dato vita alle melodie delle sue canzoni riscoprendo le sonorità di quell’Italia a cavallo tra un sogno e un incubo. Il risultato è Bugie per asini, il disco d’esordio del 2014, arriva dopo più di tre anni di concerti in giro per l’Italia. La creatura musicale, nata a Livorno, vive sul ritmo opprimente della provincia italiana, dove succede poco e niente e le vie di fuga diventano immateriali. Così i testi si muovono tra intimismo e (auto)ironia, introspezione e provocazione, con un’attitudine politicamente scorretta in cui il cuore gioca il suo ruolo fondamentale. L’opacopop colora questi testi andando a scuotere certe situazioni di vita quotidiana e sottolineando i sentimentalismi della seconda maturità.

Label & Management: leonardo@blackcandy.it | antonio@blackcandy.it